samedi 29 novembre 2014

Perché non potremo mai unirci ai cori razzisti o omofobi

Confesso di esseremi spesso vergognato di essere italiano in questi ultimi anni.
Questo succede quando vedo il mio Paese ricadere nel solito tunnel dell'esclusione del diverso, scenario già conosciuto nel ventennio fascista ed ultimamente in quello berlusconiano.

Questi periodi storici sono rusciti a tirare fuori il peggio dagli "italiani brava gente" contro i diversi, che lo siano per il colore della pelle, per la religione professata o per l'orientamento sessuale.

Purtoppo questo triste andazzo continua!
 E' ormai diventato uno sport nazionale inveire contro gli immigrati, che "non condividono i nostri valori cristiani" o "che rubano il lavoro agli italiani", per non passare sotto silenzio i cori razzisti negli stadi contro giocatori di colore, le invettive contro la ministra di colore Kyienge e gli innumerevoli casi di bullismo, di discriminazione ed anche purtroppo di pestaggi contro persone LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e trasgender).




Ricordiamo che il nazismo prese il sopravvento nel 1933 in una Germania rovinata dalla grave crisi economica del 1929.

Anche oggi l'Europa, in preda ad una forte disoccupazione ed alle onde lunghe della crisi economica- finanziaria del 2008, ha visto la rapida ascesa di svariati partiti anti-europei ed anti-immigrati:
il francese Front National, in mano a Marine le Pen, accreditato, col 26%, come primo partito alle presidenziali del 2017; lo Jobbik Ungherese che ha riscosso alle recenti europee quasi il 15% dei suffraggi; la neonazista Alba dorata in Grecia; l'olandese Partito della libertà di Geert Wilders, aspramente anti islamico; il partito del popolo danese, che ha riscosso alle europee il 27% dei suffraggi.
Dulcis in fundo i nostrani Lega Nord, portata al governo da Forza Italia ai tempi di Umberto Bossi, ora in mano a Salvini, che vuole presentarsi anche nel Mezzogiorno e viaggia nei sondaggi di nuovo oltre l'11% e Fratelli d'Italia che, insieme ad AN, si attesterebbe appena sotto il 3%.

Questi partiti hanno il tratto comune di rivolgersi ad un elettorato poco istruito e facilmente influenzabile, di pescare nel torbido, soffiando sull'odio razziale, e spesso  anche sull'omofobia, alimentando guerre contro i "diversi" e tra i "poveri di casa nostra" e gli immigrati.

Tuttavia in Francia, in Svezia ed anche in passato in Belgio, i partiti democratici hanno sempre fatto blocco contro i partiti xenofobi, stendendo un "cordone sanitario" nei loro confronti e decindendo a priori di non allearsi con loro al governo.

Invece in Italia questo "cordone sanitario" non é stato mai posto e la Lega ha governato con Forza Italia, senza destare alcuno scandalo, salvo in sede UE.
Ora che Forza Italia é in declino, la Lega, co Salvini, e Fratelli d'Italia con la Meloni e Magdi Allam, sono di nuovo sulla breccia dell'onda.

Il nostro auspicio é di ricevere rassicurazioni sulla creazione di un "cordone sanitario" nei confronti dei partiti xenofobi ed omofobi da parte dei partiti italiani che si impegnerebbero, in questo modo anche nei fatti, a favore di uno Stato e di istituzioni democratiche !


Invece di lasciarci abbindolare da "crociate" contro facili capri espiatori, dovremmo ispirarci a società in cui la diversità etnica e dei costumi é considerata una ricchezza, dove la diversità contribuisce alla crescita economica e civile di tutto un Paese  e dove l'orientamento sessuale, almeno in questi ultimi decenni, non ha inficiato il successo di una carriera.
Basti pensare agli Stati Uniti d'America, in cui italiani, irlandesi ed ebrei ne hanno costituito la spina dorsale, alimentando le fila della classe imprenditoriale, politica o artistica, che si chiamino Rotschild, Kennedy, Cimino o Coppola, che siano etero od omosessuali ed in cui, Barak Obama, una persona di colore, é infine stata eletta alla massima carica della nazione.


In diversi Paesi europei tantissime persone di altre nazionalità o etnie sono integrate e costituiscono un esempio, come gli innumerevoli presentatori o presentatrici televisivi che conducono in Francia o nel Regno Unito. Basti ricordare il rimpianto Komla Dumor alla BBC International o Harri Roselmack a TF1.
Alla stessa BBC International, non siamo discriminati , visto che un'italiana, Daniela Ritorto, é anchor woman.



Che bel segnale di integrazione sarebbe per l'Italia avere giornalisti di colore o meticci come presentatori nei telegiornali a diffusione nazionale ed in prime time!

Sarebbe ora che seguissimo tutti l'incoraggiamento di Martin Luter King: "Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo ancora imparato la semplice arte di vivere come fratelli"

#isoliamoirazzisti

#isoliamogliomofobi