mercredi 17 juin 2015

Tutto quello che dovreste sapere sulla battaglia di Waterloo e la sua ricostituzione

Sono arrivati dagli angoli più sperduti dell'Europa e del mondo, anche dalla Nuova Zelanda: 6000 figuranti con le loro splendide uniformi, le più belle in assoluto della storia militare, 300 cavalli e 100 cannoni, per far rivivere i momenti epici della battaglia di Waterloo, che imperversò esattamente duecento anni orsono e pose fine all'avventura napoleonica dei Cento Giorni, iniziati con la fuga dell'Imperatore dall'isola d'Elba e lo sbarco a Golf Juan, vicino Antibes, con solo 1100 uomini.

Sarà la più grande ricostituzione in costume mai effettuata in Europa e la seconda al mondo, dopo quella della battaglia della guerra civile americana di Gettysbourg.

 I maggior appassionati della ricostituzione di Waterloo sono i britannici ed i tedeschi, magari perché la Coalizione (britannici, olandesi, soldati di Hannover e prussiani) guidata dal duca  di Wellington, ha vinto questa battaglia decisiva per le sorti dell'Europa.




Invece le scioviniste autorità pubbliche francesi , appaiono oggi come i "mauvais perdants" della rievocazione della battaglia, come se il nome di Waterloo, da allora in terra francese sinonimo di débacle,  fosse ancora nel loro immaginario una ferita sanguinante!
Infatti, non solo i francesi non invieranno nessun membro del governo a rappresentarli alle commemorazioni, ma il loro livore si é spinto molto più in là , mettendo addirittura il veto al conio da parte delle autorità belghe di una moneta commemorativa della battaglia di 2 €!

Anche se gli organizzatori hanno avuto difficoltà a trovare "ricostitutori" a rappresentare i  francesi, che saranno invece impersonati al 95% da volontari britannici o tedeschi,   interverrà l'illustre discendente del fratello di Napoleone, Jean Christophe, ventinovenne, cittadino del mondo, che lavora alla City di Londra.

 La maggior parte di questi "ricostitutori" sono uomini ma, bisogna ricordare che, a seguito delle conquiste egualitarie della Rivoluzione francese, nell'esercito dell'Imperatore potevano esservi al massimo quattro donne per battaglione, che seguivano come vivandiere o cantiniere.  Alcune, travestite da uomini , accompagnavano in incognito un ufficiale di cui erano l'amante . Vi fu anche una certa "Madame Sans Gêne" che combatté nei dragoni dal 1795 al 1815 e pubblicò le sue memorie per la posterità. 





I biglietti dello spettacolo storico che si terrà dal giovedi 18 a domenica 21 giugno a Waterloo sono esauriti  da tempo: sono attesi oltre 200.000 appassionati da tutte le parti del mondo.

Il costo delle ricostituzioni per le autorità belghe dovrebbe aggirarsi sulla bella cifra di 7 milioni di euro.
 I britannici hanno fatto il gesto di contribuire con 1,5 milioni di euro (su di un totale di 4 milioni) al restauro della fattoria di Hougoumont, caposaldo della resistenza di Wellington, per farne un luogo di memoria.  

Gli organizzatori belgi, oltre alla preparazione delle tribune e dello spettacolo, devono garantire anche la sicurezza del sito, con pompieri e protezione civile, nonché la sicurezza dei sovrani presenti (britannici, olandesi, lussemburghesi e belgi).
In modo da non  nuocere all'autenticità della ricostituzione é stato prevista persino la chiusura dello spazio aereo!

In realtà  la famosa battaglia non si combatté a Waterloo, ma in un quadrilatero avente a Nord il Mont St. Jean, in una fattoria dove Wellington aveva il suo quartier generale (nell'attuale comune di Braine l'Alleud), ed a Sud  il cabaret della "Belle Alliance", dove Napoleone aveva stabilito i propri quartieri.
 La battaglia prende il nome da Waterloo perché da lì  il duca di Wellington inviò il dispaccio della notizia della vittoria su Napoleone.

E' stato ingaggiato un  conflitto, ma mediatico questa volta,  tra i comuni confinanti dove si svolse la battaglia (Braine l'Alleaud, Lasne) con quello di Waterloo. La ragione del contendere,  a suon di comunicati e di apparizioni in TV, é il "vero luogo della battaglia" ma in verità la conseguente manna dell'afflusso turistico!

Le forze in campo al momento della battaglia:
Circa 86.600 francesi contro circa 137.000 uomini della Coalizione, 67.000 comandati da Wellington e 70.000 prussiani comandati da Blücher.

A Waterloo si distinse, tra le fila britanniche, anche un italiano: Paolo Ruffo di Bagnara. Divenne nel 1855 Viceré del Regno delle due Sicilie e comandante in capo dell'esercito borbonico.

Vi erano 266 cannoni francesi contro 156 cannoni della Coalizione.

Il piano di Napoleone, che sa bene di essere in inferiorità numerica, é quello che ha già usato tante altre volte con successo: battere separatamente le forze della Coalizione , in questo caso le truppe guidate da Wellington, prima che possano unirsi ai prussiani di Blücher.

Wellington invece punterà tutto sulla difesa, in quanto sa che deve bloccare la strada di Bruxelles a Napoleone e resistere finché non si ricongiungerà con Blücher, che gli ha annunciato l'arrivo sul campo di battaglia con una missiva pervenuta la notte.

I protagonisti della battaglia:

Napoleone: a Waterloo é l'ombra del fulmineo stratega e del genio militare di un tempo.
Preoccupato per le soverchianti forze coalizzate che gli stanno di fronte.
 Le cronache dell'epoca lo descrivono come impacciato nei movimenti e depresso.




Non ha fatto la ricognizione del campo di battaglia, essenziale per capire come e dove muovere le truppe, ed ha dovuto accettare il terreno scelto da Wellington, che gli sbarra la strada di Bruxelles.
Soffre di emorroidi e non potrà quindi salire a cavallo per mostrarsi e motivare le sue truppe .
Non ha più al suo servizio il capo di Stato Maggiore Berthier, genio nella trasmissione degli ordini, che inviava diversi messaggeri, per strade diverse, con gli ordini dell'Imperatore.
Di conseguenza Napoleone non riuscirà a fare pervenire a Grouchy ed ai suoi preziosissimi 30.000 uomini l'ordine di raggiungerlo sul campo di Waterloo.

A causa della pioggia, che é caduta incessantemente dal 17 pomeriggio sino alla mattina del 18,  la superiorità numerica dell'artiglieria francese non potrà dispiegare i propri effetti devastanti sul campo infangato di Waterloo, su cui i proiettili non possono rimbalzare sul suolo, mietendo il maggior numero di vittime...

Il 18 giugno l'Imperatore sarà impersonato dall'avvocato parigino Frank Samson, a proprio agio nel ruolo che ricopre ormai da 6 anni in giro per il Mondo.

Monsieur Samson, come un grande attore,  si é impossessato degli atteggiamenti tipici dell'Imperatore, fino ad adottarne anche i tic e il tipo di acqua di Colonia!
 La replica di Napoleone avrà dalla sua sul campo di battaglia anche la moglie ed i due figli, di cui uno incarnerà un paggio e l'altro un luogotenente dei carabinieri.

Il duca di Wellington: Irlandese, si é già battuto con successo contro le truppe napoleoniche nella penisola iberica. E' un uomo freddo, da stratega é uno specialista nella difesa.
Ha la stessa età di Napoleone ma é in splendida forma fisica.
Infatti il 16 giugno, per raggiungere i suoi uomini alla battaglia dei Quatre Bras (che é stata  una patta tra coalizzati e  francesi, con 4000 perdite da parte e dall'altra), é sfuggito alla cavalleria francese,  grazie al suo portentoso cavallo, Copenhagen, saltando sopra e rifugiandosi nel quadrato di baionette costituito dai suoi fanti.
Ha studiato palmo a palmo e scelto il terreno a lui congeniale per la battaglia, per interdire a Napoleone di marciare su Bruxelles.


 Fa attestare le truppe britanniche, olandesi e di Hannover sulle creste, su posizioni difensive, aspettando l'arrivo dei prussiani di Blücher.  Ha fortificato le 3 fattorie che insistono sul campo di battaglia; su consiglio di Thomas Picton, ha nascosto una parte dei reggimenti, fra le alte spighe di grano e segale, ormai quasi maturi.
  
Wellington sarà impersonato da un figurante neo-zelandese

Il prussiano Blücher: il vecchio e sanguigno maresciallo di 73 anni, é il comandante delle truppe prussiane.  Soprannominato, per la sue determinazione,  il maresciallo "Vorwärts" "Avanti".



 Nella battaglia di Ligny del 16 giugno ( l'ultima vinta dalle truppe napoleoniche, che hanno preso gli Alleati di sorpresa: a fronte di circa 10.000 perdite francesi questi  infliggeranno agli alleati 20.000 tra morti e feriti), é stato disarcionato e solo l'oscurità gli ha impedito di essere catturato dai francesi.
Già battuto a diverse riprese da Napoleone, ha un pensiero fisso: impiccare l'Imperatore!
Il suo arrivo sul campo di battaglia, come riconosciuto anche da Wellington, sarà determinante per la vittoria degli alleati.

Il maresciallo Emmanuel de Grouchy: il grande assente da Waterloo e per questo ritenuto a lungo uno dei responsabili della sconfitta di Napoleone. L'imperatore, nelle memorie dettate in esilio a S. Elena, adombrò il sospetto che Grouchy potesse aver tradito. In verità il Maresciallo si attenne agli ordini ricevuti dall'Imperatore, che gli ingiungevano di cercare ed incalzare il corpo di armata prussiano, uscito quasi indenne dalla battaglia di Ligny, il 16 giugno.




Grouchy, i prussiani non li scovò e sembra fosse intento a mangiare fragole a pranzo da un notaio locale, nonostante sentisse il cannone tuonare dal campo di battaglia.
Grouchy non si mosse, non avendo ricevuto alcun ordine in tal senso ma, anche se avesse mobilitato, sarebbe arrivato troppo tardi! Quell'ordine di raggiungerlo sul campo di battaglia Napoleone lo aveva redatto, ma a causa della disorganizzazione nelle comunicazioni, non arrivò mai a Grouchy!

Michel Ney: Nominato generale di divisione a soli 30 anni e maresciallo dell'Impero a 35. Combattente eccezionale, ma soggetto a frequenti sbalzi d'umore ed ad una gelosia perniciosa. Cambiò schieramento ben due volte, la prima abbandonando Napoleone quando questo fu mandato al confino dell'Elba, schierandosi col sovrano Luigi XVIII ed una seconda volta abbandonando il re di Francia, tradendo la propria parola di riportare Napoleone "dentro una gabbia di ferro".

Il profilo psicologico del Maresciallo Ney può spiegare il suo agire suicida a Waterloo, nell'intestardirsi nelle cariche, senza appoggio dell'artiglieria o della fanteria, contro le truppe inglesi. Infatti Ney sapeva che l'establishment di Luigi XVIII non gli avrebbe fatta salva la vita, qualora a Waterloo le truppe dell'Imperatore avessero perso.



Ney sarà catturato e condannato a morte da una Camera dei pari per alto tradimento ed attentato alla sicurezza dello Stato. Sarà la vittima più illustre della Restaurazione!

Ney sarà impersonato dal belga Franky Simon, bibliotecario, che é anche uno dei principali registi della ricostituzione della battaglia.

Momenti salienti della battaglia:

1) Se Wellington ha scelto il luogo della battaglia, Napoleone sceglierà il momento,  ritardando l'ordine di attacco , sperando che il suolo possa asciugare, permettendo alla sua artiglieria, superiore in numero,  di far rimbalzare i proiettili, facendo maggiori vittime tra i coalizzati.
Ciò facendo ha già compiuto un grave errore, perché l' ingaggio tardivo favorirà l'arrivo in tempo dei prussiani sul campo di battaglia.
La battaglia inizia alle 11.30  col cannoneggiamento della Guardia Imperiale e
gli attacchi francesi alle fattorie fortificate di Hougoumont ad ovest , della Haye Sante al centro e della Papelotte ad est e la resistenza degli inglesi ivi trincerati.




 Le  fattoria della Papelotte cadrà abbastanza presto in mano ai francesi, mentre quella di 
Hougomont resisterà tutta la giornata, bloccando 8000 francesi di fronte a 2000 britannici.


2) Le folli cariche a ripetizione della cavalleria francese,  guidata dal maresciallo Ney, che porterà al massacro 10.000 cavalieri, poiché senza il necessario appoggio dell'artiglieria e della fanteria e senza averne ricevuto l'ordine di attacco così in profondità da Napoleone.

Dopo aver dovuto abbandonare i pezzi di artiglieria sulle alture, i britannici faranno a pezzi la cavalleria francese, disponendo i propri fanti  su tre fila di baionette ed in  11 quadrati, posizione impenetrabile ed ideale per poter far fuoco da tutti i lati!
Ney non potrà sfruttare il vantaggio dell'artiglieria abbandonata dagli alleati perché non ha né gli equipaggi a cavallo per trasportarli né l'equipaggiamento necessario per neutralizzare i cannoni!
I britannici sono dei fucilieri provetti ed hanno ricevuto l'ordine di mirare ai cavalli, i quali , a differenza dei corazzieri che li montano, non sono protetti.
Nel corso delle quattro assurde cariche Ney cambiò cinque cavalli!

I britannici invieranno poi al contrattacco la loro cavalleria.

 3) Alle 16.30 irrompe sul campo di battaglia da est, inaspettatamente per i francesi, Von Bulow, l'avanguardia di Blücher, il corpo di armata prussiano, che conta un totale di 70.000 uomini.
Napoleone, per rincuorare i suoi, fa dare la falsa notizia che sia arrivato Grouchy, ma deve distogliere truppe dal fronte centrale per contenere l'avanzata prussiana.
 I prussiani  si impadroniscono ben presto del villaggio di Plancenoit.

4) La fattoria della Haie Sainte sarà espugnata dai francesi soltanto alle 18.30, con l'appoggio della Guardia Imperiale, il corpo dell'elite della Grande Armée, tenuta quasi sempre in riserva e raramente costretta a battersi.


Questo sarà il momento più difficile per i coalizzati, tant' é che diversi reggimenti di truppe di Hannover fuggono verso Bruxelles, portando fino a Gand, dove é in esilio Luigi XVIII, la notizia che Napoleone avrebbe vinto la battaglia.

5)  La Guardia Imperiale verso le 20.30, di fronte all'azione congiunta dei britannici da nord e dei  prussiani dall'est, non riesce più ad avanzare ed indietreggia.
E' il segnale che la partita é persa per i francesi!
Nel frattempo Wellington ha dato ai suoi l'ordine di avanzare da nord verso sud.

Tre battaglioni della Guardia cercano di arretrare in buon ordine ma si fanno decimare dai prussiani che debordano ormai sul campo di battaglia, decretando di fatto il "si salvi chi può" dell'esercito francese.

Fuga generalizzata dei francesi sopravvissuti dal campo di battaglia verso Charleroi.

Napoleone viene portato via dal campo di battaglia dai suoi ufficiali, protetto all'interno di un  quadrato di baionette dei granatieri della Guardia Imperiale.

Non potendo attraversare con la berlina imperiale il collo di bottiglia del ponte sulla Dyle a Genappe, intasato dai resti dell'Armée in fuga, Napoleone é costretto ad attraversare il ponte a piedi, lasciando nella vettura un milione di franchi e il collier di diamanti di sua sorella Paolina, mai più ritrovato...

6) Alle 22.30  sulla strada per Genappe il ricongiungimento tra Wellington e Blücher , entrambi a cavallo, con Blücher che abbraccio il duca ed esclama "Mein Liebe Kamarad".




Il bilancio della battaglia: Waterloo fu una battaglia epica in cui si affrontarono più di 200.000 combattenti.
I francesi pagarono un tributo pesantissimo: 33.000 perdite, tra morti, feriti e dispersi, mentre gli alleati ebbero "soltanto" 22.000 perdite.

La battaglia di Waterloo segna la fine del sogno napoleonico in Europa; determinerà la seconda e definitiva abdicazione di Napoleone ed il suo esilio a Sant'Elena.
Waterloo annuncia la Restaurazione , sancita già sulla carta dal Congresso di Vienna, iniziato nel settembre 1814.

Waterloo nell'immaginario dell'uomo comune:
Benché Napoleone vi abbia perso, é considerato dalla maggior parte del pubblico "profano" il personaggio chiave della battaglia di Waterloo.
Anche alle ricostituzioni in costume della battaglia, Napoleone é il personaggio di gran lunga più acclamato dal pubblico.
Se oggi si dovesse tenere un sondaggio su chi ha vinto la battaglia di Waterloo, probabilmente ne verrebbe fuori che é stato Napoleone Bonaparte!




Waterloo come occasione per rivisitare la storia:
Il bicentenario della battaglia é senza dubbio un'ottima occasione per fare una puntata nel centro dell'Europa e visitare i luoghi storici descritti sopra.

Per chi non potesse muoversi é possibile comprare la visione on line in diretta della ricostituzione.

Ecco il programma: https://www.waterloo2015.org/fr/programme

Assolutamente da non perdere il nuovissimo spazio museale di Waterloo, con diversi cimeli d'epoca. Si articola intorno ad un'esperienza cinematografica in 4 dimensioni (anche il suolo trema al momento delle cariche di cavalleria) e con la proiezione del film del grande regista Gerard Corbiau.

http://www.lucpetitcreation.biz/fr/spec_waterloo.php







mercredi 3 juin 2015

La classe politia siciliana: la constatazione di un autentico fallimento

Ho letto che Lino Leanza, appena deceduto, http://it.wikipedia.org/wiki/Nicola_Leanza , politico transitato imperturbabilmente dalla DC al lombardiano MPA, facendo prima una diversione attraverso CCD ed UCD, ultimamente avvicinatosi alla "sinistra" appoggiando Crocetta e la rielezione di Bianco a sindaco di Catania, che ha seduto sia all'Assemblea regionale siciliana , diventando assessore alla cultura e turismo ed anche vice-Presidente della Regione, nonché al Parlamento italiano,  sarebbe stato un grande politico siciliano.

Bisogna vedere cosa si voglia intendere per "grande politico"...

Se si intende per "grande politico" qualcuno che ha saputo occupare il potere per decenni in Sicilia, facendo appello sfrenato al clientelismo, senza dubbio Leanza questo lo é stato.

Ma un POLITICO degno di questo nome é INNANZITUTTO qualcuno che si spende costruttivamente per il proprio territorio ed i propri elettori, attraverso  un disegno coerente e che sappia guardare al futuro.
Un POLITICO degno di questo nome lo si giudica poi dai risultati in termini di progresso che ha saputo portare al suo territorio!

Se la Sicilia avesse  davvero una classe politica ed una pubblica amministrazione cosi' eccezionali ne avremmo le prove tangibili con una viabilità impeccabile, invece di dover andare da Catania a Palermo aggiungendo un'ora supplementare, con la salita e poi la ridiscesa a e da Polizzi Generosa, ad un tragitto già periglioso, tra tunnels non illuminati e viadotti in perenne senso alternato!



Avremmo le prove tangibili di una politica e di una pubblica amministrazione efficienti con treni veloci che collegherebbero da ogni parte l'isola con la capitale regionale (anche il Marocco, Africa del Nord, avrà a breve il treno ad alta velocità, inizialmente su 200 km tra Tangeri e Casablanca, e poi anche sulla dorsale atlantica http://www.tgvmaroc.ma/ ).

Avremmo le prove tangibili di una politica ed una pubblica amministazione efficienti che saprebbero gestire l'ORDINARIA AMMINISTRAZIONE come i rifiuti solidi urbani ed i depuratori, invece di piegarsi ad interessi mafiosi che gestiscono le discariche ed ostacolano la raccolta differenziata, per cui l'Italia paga già multe salatissime all'Unione Europea o di continuare ad inquinare fiumi e mari.



Avremmo le prove tangibili di una politica ed una pubblica amministrazione efficienti con un'agricultura, una cultura ed un  turismo resi fulcri trainanti dell'economia, invece di ritrovarci con impianti inquinanti come petrolchimici di Augusta, di Milazzo e di Gela, e le arance cadute per terra perché non conviene neanche raccoglierle,


o i tours operators che preferiscono altre destinazioni turistiche perché in Sicilia niente é veramente organizzato (vedi gli orari di apertura dei musei, che spesso chiudono a partire dalle 13!),



avremmo ospedali fiori all'occhiello e non cliniche in cui si muore ancora di parto, come successo di recente a Catania!

Insomma questa storia della classe politica eccezionale, cari conterranei siciliani,raccontiamocela in un altro modo, perché una classe politica degna di questo nome e rispettabile, opera concretamente in favore del proprio territorio e dei propri cittadini,
sapendo individuare e puntare su progetti prioritari e strategici (come le infrastrutture ed il turismo sostenibile) e non "annaffiando" con famigerate tabelle H,  per fini puramente clientelari, le bocciofile di quartiere!

lundi 1 juin 2015

Quella solidarietà inattesa, che unisce Catania e Bruxelles

L'altra sera, a Bruxelles, alla riunione del collettivo "migranti" del PTB (Parti des Travailleurs belges) abbiamo avuto la piacevole sorpresa di apprezzare la solidarietà che collega città cosi' diverse come Catania e Bruxelles.

Dopo l'ennesimo naufragio a fine marzo nel canale di Sicilia ed il continuo tributo pagato in termini di vite umane, il medico e deputato al Parlamento della Regione di Bruxelles Claire Geraets, non ha retto più ed ha voluto venire a toccare con mano la terribile realtà dei migranti e richiedenti di asilo. Così ha prenotato un volo last minute ed é partita alla volta di Catania, accompagnata da un giornalista e da un avvocato.



Claire ci ha mostrato le foto dei moli del porto di Catania, con  gli attruppamenti dei cronisti venuti da tutta Europa, in attesa di collegarsi con la loro redazione.




Poi hanno sfilato davanti i nostri occhi le immagini di via Etnea,di Piazza Stesicoro e del corteo di sensibilizzazione con tanti giovani e tanti immigrati, da troppi anni in attesa di un responso alla loro richiesta di asilo.





E poi ancora le immagini del CARA di Mineo, presidiato inutilmente da soldati in tenuta da combattimento, dove il trio belga non ha potuto accedere, ma dove ha potuto ascoltare le testimonianze dei residenti, che fanno emergere da una parte una situazione insostenibile, a causa del sovraffollamento (4000 persone quando il centro é previsto per appena 1800) che comporta la negazione della dignità umana ai richiedenti di asilo e d'altra parte il business per le cooperative che gestiscono i CARA, che ricevono fondi comunitari per 35€ per migrante al giorno, ma che offrono a costoro condizioni di vita indegne  per degli esseri umani.




Inoltre i richiedenti di asilo, in attesa del responso delle Commissioni che devono vagliare la loro domanda,  sono completamente abbandonati a sé stessi, senza alcuna attività, senza corsi di lingua, e finiscono quindi spesso nelle mani della criminalità organizzata, ben lieta di sfruttare una manodopera al nero ed a bassissimo costo!

I richiedenti di asilo dovrebbero ricevere per le loro necessità giornaliere 4,5€.
Questa somma viene invece convertita arbitrariamente in una dotazione di un pacchetto di sigarette ogni due giorni, anche per i minori! Per avere del contante i migranti rivendono queste sigarette non richieste a 3,5€...
Insomma la precarietà regna sovrana e sono numerosi i casi di prostituzione per necessità...

Claire ci ha parlato poi della solidarietà e dell'accoglienza nei confronti dei richiedenti asilo operata a  Catania da organizzazioni come la CGIL, ma anche di bellissimi esempi di accoglienza da parte di singoli, nonostante l'altissimo tasso di disoccupazione, soprattutto femminile.

Un particolare giuridico e tecnico emerso in questa riunione é che i richiedenti di asilo non hanno possibilità pratica di farlo nelle ambasciate UE nei Paesi di provenienza, che siano devastati dalla guerra, in preda alla follia di un dittatore o perché perseguitati per la loro religione, le loro idee politiche o per il loro orientamento sessuale,  ma sono invece abilitati a farlo soltanto quando toccano il suolo dell'UE dopo i pericolosissimi "viaggi della speranza" fino ai "centri di smistamento" in Libia e poi attraverso il canale di Sicilia.

I rifugiati incontrati a Bruxelles hanno sottolineato che sarebbero rimasti volentieri in patria, ma sono stati costretti a fuggire dai loro Paesi a causa di guerre, di dittatori, dello sfruttamento insensato delle risorse e dell'inquinamento dei loro Paesi, questioni in cui le potenze occidentali hanno non poche responsabilità...

La serata si é conclusa con la condivisione di una bellissima foto in cui bambini di colore, fotografati davanti al centro di richiedenti l'asilo a Bruxelles, lanciano un appello: Non siamo pericolosi, siamo in pericolo!