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jeudi 23 mars 2017

Perchè Dijsselbloem ha doppiamente ragione



In questi giorni fior fiore di politici europei del Sud Europa sbraitano contro il ministro delle finanze olandese e capo dell'Eurogruppo, reo di aver detto ad alta voce ciò che molti altri esponenti degli stati del rigore del bilancio avevano detto per anni a bassa voce, e cioè che negli Stati del "Club Med" si sprecano risorse in ...donne ed alcool.



Come non dare torto al ministro olandese se guardiamo a come sono stati utilizzati i fondi europei e quali i i controlli riguardo al loro utilizzo?

 Ad esempio in Grecia, dove molti agricoltori risultano intestatari di auto di extra lusso, o nel Mezzogiorno d'Italia, dove i fondi europei vengono distribuiti, con una logica puramente elettoralistica, a pioggia, alle bocciofile di paese, invece di puntare su infrastrutture decenti, di cui queste regioni avrebbero grandemente bisogno per il loro sviluppo economico?

Inoltre, dove erano questi politici sbraitanti , come Renzi ed il suo alter ego al Parlamento Europeo, Gianni Pittella, quando vi era alla testa del nostro Paese un certo Berlusconi che effettivamente ha mortificato le istituzioni nazionali, locali ed europee, facendovi eleggere le sue favorite o altri pseudo intellettuali che invece delle parti basse,  gli avevano venduto il loro cervello, per ricambiarlo poi con voti di favore , come quello in cui il Parlamento italiano, a stragrande maggioranza stabilì  che Ruby rubacuori era effettivamente la nipote di Mubarak?



Quindi, invece di gridare alla lesa maestà, cari italiani, cari amici greci, facciamoci un esame di coscienza ed ammettiamo le nostre colpe , che sono già scritte nelle aule dei Tribunali e passeranno presto ai libri di storia.


Solo ammettendo le nostre colpe ed i nostri errori potremmo iniziare a riscattare queste terre, una volta culla dell'umanità e della cultura, ma oggi in preda ad i più vili mercimoni ed ostaggio della peggior criminalità.

jeudi 24 novembre 2016

I mali d'Italia

Non sono né il fascismo, né il berlusconismo, né il leghismo, né il renzismo,
che hanno mietuto cosi' ampi consensi e continuano a dilagare,
i mali del nostro Paese.

I veri "malati" sono la stragrande maggioranza degli italiani, i quali, per comodità e per calcolo di convenienza hanno alimentato con cinismo il clientelismo, la corruzione, l'evasione fiscale..., credendo poi oppurtuno delegare la conduzione degli affari del Paese a queste pessime figure politiche, principalmente attente a perseguire i propri interessi, invece che,
nell'accezione alta della politica,
l'interesse generale del Paese.



Certe strade possono sembrare facili da percorrere,
ma non bisogna mai dimenticare che dopo la discesa arriva inevitabilmente una salita...


I risultati dell'Italia odierna sono sotto gli occhi di chi voglia darsi la pena di esaminare e magari di confrontare con gli altri paesei europei:

Un paese da cui i giovani che possono scappano , perché hanno capito che non avranno mai un lavoro decente, talmente il Paese é pervaso dal nepotismo e dal clientelismo.

Un Paese in cui le giovani hanno come modello di riuscita le berlusconiane "cene eleganti", e gli "intellettuali" la prostituzione del loro cervello ed il servilismo al potente di turno.



Un Paese in cui le poche voci libere dei giornalisti non allineati sono pesantemente attaccate, derise, minacciate di morte e costrette a nascondersi come Saviano, o magari uccise, come é accaduto già troppe volte e penso a Giancarlo Siani a Pippo Fava a Franco Alfano o a Mario Francese.

Un Paese in cui chi evade il fisco é portato come esempio di furbizia, invece di essere emarginato socialmente.

Un paese in cui un politico , come il governatore della Campania, De Luca, che viene tacciato di mafioso dalla presidente della Commissione Antimafia, Rosi Bindi, per tutta risposta, le augura di essere uccisa...

No, non é un Belpaese quello che é afflitto da questi mali!

Per guarirne sarebbe necessario molta sana autocritica, una scuola pubblica di qualità che sproni alla critica ed al confronto ed una RAI che renda un vero servizio pubblico e di qualità , abbandonando l'attuale caciara televisiva...

lundi 23 février 2015

Intervista su Sicilia Journal per promuovere matrimonio omosex



Giuseppe Fiamingo
Chi è Giuseppe Fiamingo?
“Ho avuto la fortuna di avere una madre catanese (Ada Aveline), molto aperta, che ha saputo trasmettermi questa apertura di spirito,  l’amore per la conoscenza, per i Paesi e per  le lingue straniere.   Mi ha incoraggiato a studiare l’inglese andando anche in Inghilterra d’estate quando avevo solo 6 anni!  A 14 anni, dopo due anni al ginnasio Cutelli, mia madre mi ha dato l’opportunità di frequentare il liceo a Bruxelles, alla Scuola europea, sperimentando una sorta di Erasmus ante litteram ed autofinanziato.  Il bello della scuola europea  é che, pur studiando nella tua lingua madre (nel mio caso l’italiano) , ti abitui a conoscere e convivere coi giovani delle diverse nazionalità europee, perché ci fai assieme educazione fisica, e ci studi storia e geografia.  Poi ho avuto voglia di “riprendere contatto” col mio Paese ed ho frequentato l’università commerciale Bocconi, dove mi sono laureato in Economia aziendale, con una tesi sull’aiuto della CEE ai Paesi in via di sviluppo.  E’ stato quindi naturale il ritorno a Bruxelles ed uno stage alla Commissione Europea.  Le prime esperienze lavorative sono state in uffici di consulenza su varie tematiche di interesse per clienti italiani.  Ho lavorato poi nel campo delle politiche europee relative all’agricoltura  e dell’agroalimentare, in gruppi come la Lega delle Cooperative o la Ferrero.  Sono stato in seguito selezionato come agente temporaneo per la Commissione europea, dove ho lavorato sei anni nel regime internazionale agli scambi per i prodotti agricoli trasformati, occupandomi sia di tematiche industriali che di negoziazioni commerciali con Paesi come la Turchia, Israele e gli Stati Uniti.  Nel frattempo, tanto per non smentire l’apertura alla multiculturalità, avevo incontrato mia moglie, belga francofona,con cui abbiamo poi avuto due figli, Mathilde che oggi ha 23 anni e Luca che ne ha 21.  In seguito ho avuto varie e diverse esperienze lavorative, spazianti dalla gestione di un frantoio oleario nella pianura di Taormina alla gestione di un’agenzia immobiliare a Bruxelles, sempre provvedendo ad una formazione continua professionale”.
Qual è il tuo rapporto con l’Italia e la Sicilia, in particolare?
“Continuo ad adorare il mio Paese, ed in particolare la Sicilia, anche se mi addolora vedere la natura devastata da “pirati” che si trovano di fronte  uno Stato indifferente, troppo spesso rappresentato da un’amministrazione pletorica ed inefficace  e da politici che non perseguono gli interessi comuni!”
Promotore della raccolta di firme per la petizione online a favore dei matrimoni delle coppie omosessuali, indirizzata a Matteo Renzi, cosa l’ha portata a perorare la causa?
“L’idea della petizione a Renzi  per avere finalmente anche in Italia il matrimonio omosessuale nasce semplicemente dal mio innato senso di giustizia , nonché dalla considerazione che a pari doveri (la tassazione) si devono accompagnare pari diritti, tra coppie coniugate eterosessuali ed omosessuali.  In Italia il matrimonio civile prevede una tutela del coniuge riguardo ai diritti relativi all’abitazione coniugale, ai congedi lavorativi, all’assistenza sanitaria ed alla possibilità di visitare il coniuge in una struttura ospedaliera, alla reversibilità della pensione ed anche riguardo alla successione, al di là delle disposizioni testamentarie.  Tutto ciò  in Italia non é accessibile a chi coniugato non é, come le coppie omosessuali”.
Se molti Paesi europei si sono allineati all’esigenza di uguagliare i diritti di tutti a unirsi in matrimonio indipendentemente dagli orientamenti sessuali, perché l’Italia resta indietro?
“Riguardo ai diritti civili l’Italia é ormai relegata a fanalino di coda nell’Unione Europea.  Oltre al matrimonio omosessuale, basti pensare al diritto di fine vita, sempre negato anche dopo le tristissime derive e strumentalizzazioni del caso Englaro. Per l’Italia, l’alibi di Paese cattolico che non tollererebbe il matrimonio omosessuale non mi sembra pertinente, visto il calo massiccio in questi ultimi decenni riguardo alla frequentazione delle funzioni cattoliche.  Inoltre Paesi con tradizione cattolica come il Belgio, o la Spagna, sono stati tra i pionieri mondiali , dopo l’Olanda, nell’introduzione del matrimonio omosessuale.  Riguardo all’Italia mi sembra piuttosto, come per altre tematiche relative ai diritti civili, una questione di corretta informazione dei cittadini e di dialogo corretto e pacato con e tra politici che siano chiamati a rispondere ai propri elettori. Ma in Italia, con una legge elettorale coi listini bloccati, si é creata una classe politica completamente irresponsabile riguardo agli elettori!”
UE
Che tipo di riscontro sta avendo questa petizione online, il paese risponde sensibilmente all’argomento, o a firmare sono solo gli omosessuali?
“In verità mi aspettavo maggior sostegno da parte dalle associazioni LGBT, ma ho avuto risposte insperate da singoli attivisti, che mi hanno già procurato due interviste, oltre questa.  Abbiamo superato 3.300 firme, ma il traguardo che ci siamo posti é di 10.000 firme. Ce la potremo fare con l’aiuto dei media e soprattutto la sensibilizzazione di cittadini.  Un punto su cui é opportuno insistere é che col matrimonio omosessuale le coppie etero non perderanno alcun diritto!  Si tratta quindi di una battaglia di pura civiltà, per potere fare beneficiare della parità dei diritti portati dal matrimonio quella parte della comunità LGBT che desidera sposarsi”.
Matrimoni_gay_biglietto
Come si accede alla petizione, possono firmare tutti?
“Certo, é una petizione on-line aperta a tutti , in cui basta indicare il proprio nome e cognome e si può anche lasciare un eventuale commento sulla propria motivazione alla firma della petizione. Ecco il link:https://www.change.org/p/matteo-renzi-estenda-matrimonio-civile-a-coppie-omosex-secondo-sentenza-4184-2012-corte-cassaz “.
Quanto i retaggi di una cultura basata sul machismo siciliano avrebbero condizionato questa scelta di avviare una petizione, se fosse rimasto in Sicilia, dove i termini ‘gay’ e ‘lesbica’ sono utilizzati con accezione dispregiativa?
“Credo che solo quando gli italiani prenderanno finalmente in mano la propria informazione, attraverso l’ accesso Internet alle svariate fonti di informazioni esistenti, invece di seguire slogan populisti di politici che sanno solo urlare, facendo appello alla pancia o alla paura del diverso, avremmo infine una società migliore”.
 Il riconoscimento del matrimonio egualitario porterà a nuove battaglie per l’adozione dei figli da parte di coppie omosessuali, a suo parere l’Italia è pronta per abbattere certi stereotipi di genere e a riconoscere pari diritti? Cosa deve essere ancora fatto per abolire qualunque tipo di discriminazione?
“Credo che le battaglie civili vadano fatte tappa per tappa. Renzi aveva promesso aperture con un decreto di legge sulle “civil partnership”  (Decreto Cirinnà) dando alle coppie omosessuali gli stessi diritti delle coppie coniugate, ma anche questo provvedimento sembra essersi arenato tra gli annunci ad effetto della “svolta buona”…
Ogni genitore dovrebbe educare i figli al rispetto dell’altro e del mondo. Che impostazione ha adottato per l’educazione dei suoi figli? Cosa augura per il loro futuro?
“Credo e spero di aver educato, insieme a mia moglie, i nostri figli al rispetto del prossimo, naturalmente anche del diverso, nel rispetto dell’ambiente e per un uso oculato delle risorse (terra, acqua, energia, cibo…), in modo di potere trasmettere alla nostra discendenza un mondo ancora sostenibile.  Per il futuro dei nostri figli credo che sia inoltre  importante trasmettere loro l’amore per la conoscenza, per la cultura e per la natura, trasmettendo loro  il valore della costruzione della propria conoscenza attraverso lo studio e l’applicazione, sia da soli, assecondando la propria curiosità, ma anche osando dire ad un professore o al proprio interlocutore “non ho capito”, in modo che questo si spieghi meglio”.
bruxelles Grand Place

mercredi 30 avril 2014

Col razzismo non si deve scherzare, neanche in Italia!

Per le frasi razziste proferite dal presidente della squadra di basket Clippers di Los Angeles, Donald Sterling, alla propria fidanzata, la National Basket Association lo espelle a vita dal basket e gli commina una multa di 2,5 milioni di dollari.


In Italia invece non passa un giorno senza che personaggi politici di statura nazionale come Calderoli , Borghezio, Bossi, Salvini, Magdi Allam, inveiscano o ironizzino con battute, vignette o trovate pubblicitarie (il "maiale day" di Calderoli contro le moschee)  più che discutibili contro immigrati , rom, africani, musulmani o richiedenti di asilo.

Questa deriva italiana  é stata anche stigmatizzata da un rapporto del Consiglio di Europa del 2012http://www.coe.int/t/dghl/monitoring/ecri/Library/PressReleases/99-21_02_2012_Italy_it.asp#TopOfPage

Spesso i procedimenti contro politici che proferiscono frasi razziste vengono archiviati, come é successo a Stiffoni, in quanto parlamentari.

Il paradosso é che queste derive razziste, invece di essere stigmatizzate dall'opinione pubblica e dai media italiani, fruttano ai politici che le proferiscono migliaia di voti!

Sarebbe ora che in Italia  i reati razzisti non possano più essere coperti dall'immunità parlamentare e che si inizino campagne educative sull'immigrazione, ricordando, ad esempio, che all'inizio del ventesimo secolo, gli immigrati in cerca di un futuro migliore erano proprio gli italiani.

Anche il recente esempio mediatico del calciatore Dani Alves, che mangia con ironia la banana gettatagli da un tifoso razzista, non puo' che sensibilizzare alla tematica il pubblico degli stadi, una parte del quale si é troppo spesso  "distinto", anche in Italia,  per gesti di discriminazione razziale!







vendredi 7 février 2014

Le leggi sull'aborto sotto attacco in Europa ed in Italia

Lo scorso  dicembre il Parlamento Europeo, col voto determinante di sei parlamentari del PD, ha bocciato la risoluzione Estrela, volta a promuovere in Europa un’educazione sessuale , prevenire attivamente le gravidanze indesiderate e garantire un accesso equo alla contraccezione e all’aborto sicuro e legale in un’ottica di lotta alle discriminazioni di genere.

D'altra parte, il governo spagnolo ha promosso recentemente un'iniziativa volta a fare retromarcia sull'aborto legale in Spagna. Se sarà approvata dal Parlamento, l'applicazione dell'aborto sarà limitata ai soli casi di violenza sessuale  o di gravi condizioni di salute x le donne.

Anche in Italia assistiamo ad un progressivo svuotamento della legge sull'IVG N° 194/78, attraverso la paralisi dei consultori (che dovrebbero effettuare prevenzione ed educazione, diminuendo il ricorso all'aborto), ma soprattutto a causa di una percentuale insostenibile dei ginecologi obiettori di coscienza, che raggiungono ormai una media nazionale del 70%, e che paralizza le strutture che dovrebbero praticare l'IVG.



L'eccessivo tasso di obiezione di coscienza dei medici rende in pratica inoperativa una legge della Repubblica, perché le donne obbligate ad una IVG sono soggette a lunghe attese, che finiscono spesso col portare al superamento dei 90 giorni di gestazione, termine massimo per la pratica dell'IVG secondo la L194/78.
Queste situazioni  sfociano quindi nel ricorso all'aborto clandestino o, per le donne  che ne hanno le possibilità,  nel ricorso  all'IVG  a pagamento all'estero.

Si potrebbe quindi ipotizzare che la progressiva riduzione del tasso di IVG costatato dal 1981 ad oggi nelle relazioni ministeriali possa essere frutto di una legge resa via via inapplicabile e non di una migliore prevenzione ed educazione delle donne in Italia.

Non é un mistero che i medici obiettori di coscienza siano privilegiati nella carriera ospedaliera in un Paese  formalmente laico e che quei pochi ginecologi non obiettori, oltre ad essere svantaggiati in termini di carriera, siano costretti a turni massacranti di soli aborti, che finiscono per sfiancarli psicologicamente e fisicamente.




Uno Stato degno di questo nome ha l'obbligo garantire l'applicazione delle proprie leggi!



Visto che lo scopo principale della L194/78 é la tutela della salute psichica e fisica della donna, e che il diritto all'obiezione di coscienza é un diritto degli operatori sanitari, ma NON delle strutture sanitarie, queste ultime dovranno garantire l'applicazione della legge 194/78 attraverso una REVISIONE degli ORGANICI del personale medico che pratica le IVG.




Sarebbe opportuno che le associazioni dei diritti dei malati, indipendentemente dalle loro convinzioni filosofiche,  si schierino nella sola ottica della tutela della salute e dei diritti delle donne, denunciando alla magistratura le strutture ospedaliere in cui il diritto al ricorso alla legge 194/78 non sia più di fatto garantito.
http://violapost.it/2014/02/07/legge-sullaborto-sotto-attacco-in-europa-e-in-italia/

Aggiornamento con la condanna dell'Italia al Consiglio d'Europa per non garantire il servizio garantito dalal legge a causa dell'elevato numero di obiettori!
http://www.voxdiritti.it/?p=2595