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dimanche 18 janvier 2015

Quell'Italia peggiore, che non ha appreso a tacere

Da residente, ormai da molto tempo, all'estero non posso che essere esterefatto di fronte all'arroganza di persone che, assurte improvvisamente alla ribalta dei media, perché colte in fallo, invece di tacere, ci annaffiano della loro stupida arroganza, amplificata dai media nostrani, suscitando  l'approvazione di troppi italiani, che sembrano aver perso i riferimenti basilari tra bene e male, lecito ed illecito .

Penso a quel capitano incosciente, Schettino, che dopo aver volutamente avvicinato troppo la sua nave alla costa pe fare l'"inchino" e procuratone l'affondamento, non solo non fa il suo dovere nelle fasi dell'evacuazine della nave, ma riesce anche ad imbucarsi tra i primi nelle scialuppe, quando anche i bambini delle elementari sanno che il capitano deve essere l'ultimo ad abbandonare la nave.

Non pago di questi REATI, il "capitano coraggioso" continua a fare "controinformazione" sui media su tutte le dinamiche del disastro da lui causato,  mentre il processo é in corso (chissà ancora per quanto).

Il nostro Schettino, invece di fare profilo basso, é costantemente alla ribalta die media o  perché ospite di una serata glamour o perché invitato in un'Università a discettare della "gestione del panico", mentre il comandante De Falco, quello che coordinava l'evacuazione della Costa Concordia dalla Capitaneria di porto, e del famoso epiteto "Salga a bordo, cazzo!" é stato oggetto di mobbing e rimosso da incarichi operativi.

Che lezione trarre dall'applicazione della legge del contrappasso nel BelPaese, che porta in palmo di mano un presunto assassino e confina in un angolo chi ha fatto il proprio dovere?

Che dire poi dell'ultimo caso del padre della "cooperante" (perché veri cooperanti sono quelli che vanno sul terreno in modo organizzato, con una ONG credibile, come Emergency o Medecins sans Frontières, che aiuta la popolazione civile, e non chi va sul terreno per un infatuazione, venendo meno al principio di neutralità perché aiuta soltanto una fazione in lotta) Vanessa, che accogliendola in casa si lascia scappare la frase piena di arroganza "mia figlia non deve chiedere scusa per niente..."?
Bella riconoscenza ad uno Stato che si é attivato per salvare una giovane irresponsabile ed ha pagato coi soldi dei cittadini un riscatto ingente (riscatto che finirà purtoppo per alimentare ancora la spirale terroristica della violenza)!



Purtroppo nessun membro del governo ha ancora ribattuto a questa infelicissima ed arrogante battuta, lasciando spazio solo alla ramanzina dello xenofobo Salvini.

Sarebbe il caso che un membro del governo, che ci inonda di slogan sulla "svolta buona" , risponda, in quanto rappresentante degli italiani,  a questa padre, che non sembra mai avuto il senso dell'ammissione delle proprie colpe, rimettendo l'accento sui principi di gratitudine ed il vero significato dell'azione umantaria, in onore a tutte quelle ONG che fanno seriamente e con dedizione il loro lavoro.  .





samedi 17 janvier 2015

Greta e Vanessa: cooperanti faidate ed i terroristi ancora ringraziano


Che sia chiaro, sono contentissimo che queste due giovani sprovvedute ed incoscienti siano potute tornare a riabbracciare i loro cari.

Ma quando mi accorgo  che sono considerate come  delle eroine, o leggo il novello renziano Speranza propagandare a sproposito di #GretaeVanessa di "essere orgoglioso dei nostri cooperanti che si spendono nelle aree di crisi del mondo..."




mentre apprendo da un informativa dei ROS, pubblicata dal fatto Quotidiano che queste due giovani sarebbero andate in Siria per aiutare i ribelli anti Assad di un'organizzazione vicina ad Al Qaeda
 http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/17/greta-vanessa-libere-in-siria-per-aiutare-i-ribelli-anti-assad/1346838/









vorrei puntualizzare a tutti i "volemosebene" di casa nostra che i veri cooperanti, come quelli di ONG quali Medecins sans Frontières o  Emergency, non si schierano mai politicamente sul terreno e non aiutano mai una fazione rispetto all'altra, per non compromettere la loro neutralità e poter continuare a dare aiuto a tutte le fazioni in conflitto.

Quidi Greta e Vanessa cooperanti non sono!
 Sono al minimo delle ingenue fattesi strumentalizzare e piombate  su di un terreno troppo pericoloso, che dovrebbe essere offlimits per occidentali senza alcuna esperienza!

Vorremmo anche mettere in evidenza la contraddizione di uno Stato che in patria opera il sequestro dei beni dei parenti al fine di evitare il pagamento di un riscatto, ma all'estero é conosciuto per pagare sempre riscatti per ottenere la liberazione dei propri connazionali.

Il rilascio di queste due sprovvedute sembra abbia comportato un esborso del governo italiano di ben 12 milioni di € di riscatto, denaro col quali i terroristi islamici non si compreranno certo caramelle, ma organizzeranno nuovi atti di violenza, che costeranno la vita ad innocenti in Medio oriente e forse anche nell'UE.


mardi 15 octobre 2013

Mediterraneo, mare di chi? (Lettera aperta al governo Letta)

Lettera aperta a:
Enrico Letta Primo Ministro
Angelino Alfano, Ministro dell'Interno
Mario Mauro, Ministro della Difesa 
Anna Maria Cancellieri, Ministro della Giustizia 
Emma Bonino, Ministro degli Affari Esteri 
Cécile Kyenge,Ministro dell'Integrazione 


Bruxelles 15 Ottobre 2013

 Gentili Ministre,
Gentili Ministri,

Il Vostro governo non avrà certo  il senso della tempestività (le statistiche ufficiose, ci dicono che diverse migliaia di disgraziati aspiranti migranti sono finiti in un decennio in fondo al Canale di Sicilia), ma va dato atto che, quando finamente si muove, lo fa come un elefante in una cristalleria!



Le migrazioni economiche sono un fenomeno planetario e crescente, a cui i governi italiani non hanno saputo dare una risposta se non una legislazione demagogica (la Bossi Fini del luglio 2002) che ha avuto come conseguenza di chiudere entrambi gli occhi davanti  ad un nutrito flusso di clandestini i quali, quando riescono ad approdare,  vanno spesso ad ingrossare le fila di un esercito di schiavi sfruttati dalle varie Mafie.


Le morti nel Mediterraneo, il grafico (fonte: LaVoce.info)


Adesso il Vostro governo cerca di farsi bello presso l'opinione pubblica con una poderosa quanto dispendiosa mobilitazione militare (ma ci sono le lobbies degli armamenti da soddisfare!), volta a "mostrare la bandiera" nel Canale di Sicilia, pomposamente bettezzata con lo slogan dell'antica Roma, "Mare Nostrum", che pensavamo sepolto con la disfatta del fascismo.Tant'é!

Di seguito alcune domande riguardo alle azioni esercitate finora dall'amministrazione italiana in materia di controllo/contrasto all'immigrazione clandestina ed ai trafficanti di esserei umani, nonché riguardo alle azioni future nell'ambito della vetrina "Mare Nostrum" .

Per affrontare una problematica complessa come quella delle migrazioni internazionali, che ha radici profonde come quelle dell'umanità, si ritiene opportuno poi fornire proposte alternative alla  militarizzazione del Canale di Sicilia.



DOMANDE

  1.  L'Italia ha stretto accordi internazionali con  Libia ed Egitto, tra l'altro riguardo ai i famigerati "respingimenti in mare" ed ha destinato cospicui fondi a favore di questi Paesi per evitare che i clandestini salpino da questi Paesi. Qual'é l'analisi costi/benefici di questa politica? Se non ci sono risultati  tangibili con questa cooperazione, (a parte il fatto che i libici utilizzino le unità navali donate dall'Italia per mitragliare i pescatori siciliani o le imbarcazioni dei profughi, come accaduto in questi giorni),   ha senso continuare ad investire in questo tipo di "cooperazione" con gli stessi interlocutori in questi Paesi?
  2. Qual'é il bilancio ad oggi di un decennio di applicazione della Bossi-Fini, sia riguardo ai numeri di immigrati legali entrati in Italia,  che riguardo alla clausola più controversa, dei respingimenti in mare, norma da molti ritenuta contraria al diritto internazionale? 
  3. Riguardo a  "Mare Nostrum": quanto costerà, durerà questa azione e come sarà finanziata nella durata? 
  4. E' previsto nell'ambito di "Mare Nostrum" l'arresto ed il deferimento ai tribunali italiani dei trafficanti di esseri umani colti in flagrante delitto ? 
  5. Visto che la Bossi-Fini é tuttora in vigore, nell'ambito di "Mare Nostrum", la Marina Militare continuerà ad esercitare i respingimenti in mare?
  6. Come intende il governo conciliare il controllo alle frontiere esterne comunitarie (competenza mista tra UE, attraverso l'agenzia FRONTEX, ed Autorità nazionali) con una politica migratoria (competenza strettamente nazionale) attendibile ?

PROPOSTE ALTERNATIVE ad una INUTILE e DISPENDIOSA MILITARIZZAZIONE dell' IMMIGRAZIONE

  1. Invece di trincerarsi dietro l'ipocrita principio della Bossi-Fini, che permette l'immigrazione in Italia a solo chi un contratto di lavoro ce l'avrebbe già , (condizione praticamente impossibile da rispettare) appare opportuno, visto l'invecchiamento della popolazione italiana e la necessità di manodopera in determinati settori economici, stabilire, come altri Paesi occidentali, una programmazione controllata dell'immigrazione attraverso una  politica di quote annuali di immigrati secondo le professionalità necessarie in Italia (collaboratori familiali, assistenza anziani, lavoratori nell'agricoltura...). Questa programmazione si potrebbe poi applicare attraverso l'attivazione di uffici consolari italiani nei Paesi del Maghreb/Mashrak per il rilascio di visti necessari ai migranti rientranti nelle suddette categorie e la verifica dei requisiti necessari di moralità.
  2.  La suddetta programmazione dell'immigrazione deve andare  di pari passo con un contrasto senza quartieri, all'immigrazione clandestina ed ai criminali che la organizzano e la sfruttano.
  3. Continuare l'azione di dissuasione dell'immigrazione clandestina presso i Paesi rivieraschi del Mediterraneo, invece che attraverso le autorità locali, (troppo spesso corrotte se non in combutta coi trafficanti di esseri umani), attraverso il finanziamento  ad ONG con un'esperienza verificata nel settore dell'immigrazione
  4. Invece di impegnare la Marina Militare e l'Areonautica su di essa imbarcata, che operano con mezzi imponenti e dispendiosi, anche in termini di equipaggio imbarcato, operare attraverso l'azione congiunta di mezzi della Marina Mercantile ed ONG per prestare i primi soccorsi ai profughi, organizzare l'accoglienza temporanea ed il rimpatrio dei clandestini.
Ringraziando per la cortese attenzione ed in attesa di un cortese riscontro, porgo distinti saluti

Giuseppe Fiamingo, Bruxelles