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samedi 20 décembre 2014

Semestre italiano Presidenza dell' UE: dietro i proclami ben poca cosa

La Presidenza italiana dell'Unione europea, iniziata in grande pompa da Renzi il 2 luglio scorso a Strasburgo, quando comparava la staffetta alla Presidenza europea tra Grecia ed Italia ad uno scambio tra Pericle e Cicerone, é stata subito inghiottita dal silenzio della calura estiva.


Il cinguettio dell'uccelino della Presidenza é iniziato soltanto il 23 ottobre , in prossimità del Consiglio Europeo, https://twitter.com/IT2014EU insistendo sulle gesta dell'astronauta Luca Parmitano, la cui pertinenza col semestre italiano é tutta da dimostrare...

Per restare fattuali, se diamo un'occhiata al Programma ufficiale della Presidenza italiano,  http://italia2014.eu/media/1350/programma_ita_def.pdf, questo
appare più come un libro dei sogni piuttosto che azioni da ottenersi in quattro mesi (tenendo conto della pausa estiva).

Obiettivi principali della Presidenza Renzi erano la crescita economica assieme alla diminuzione della disoccupazione, che culmina con più di 26 milioni di disoccupati in Europa. 

Riguardo alla crescita,  EUROSTAT ci dice che il prodotto nazionale lordo, per il terzo trimestre 2014 é cresciuto di appena lo 0,2% nell'UE dell'euro (a 18) e del 0,3% nell'UE a 28, mentre questa crescita nel secondo trimestre era dello 0,1% per la zona euro e dello 0,2% per l'UE a 28.
In Italia i dati sono peggiori, in quanto si é tecnicamente in  recessione, poiché il PIL é diminuito del 0,1% nel terzo trimestre 2014 e del 0,2% nel secondo trimestre.

Tassi di crescita economica incapaci quindi di stimolare consumo ed occupazione, riguardo alla quale non sono ancora disponibili i dati del 2014.

Nessun risultato per Renzi riguardo alla revisione delle regole della governance economica, dove i principi di bilancio del Patto di Stabilità e crescita (rapporto massimo tra debito pubblico e PIL inferiore al 60% e rapporto  tra deficit di bilancio e PIL inferiore al 3%) http://it.wikipedia.org/wiki/Patto_di_stabilit%C3%A0_e_crescita#Gli_Stati_membri_dell.27UE_secondo_i_parametri_del_PSC, esecrati da Paesi indampienti come Italia e Francia, restano per la Merkel ancora scolpiti nel marmo...

Niente da fare neanche riguardo all'introduzione di criteri di flessibilità riguardo agli investimenti nazionali relativi all'EFSI (Fondo europeo di investimenti startegici) che dotato di 21 MLD di € di fondi comunitari, ne dovrebbe mobilizzare, secondo il verbo magico di Juncker, ben 315 MLD di investimenti negli Stati Membri. Infatti l'adozione di questo fondo non é stata discussa durante la presidenza europea e tutto slitterà o a gennaio o al vertice dei Capi di Stato di febbraio.

Nel campo della politica estera europea l'unico risultato concreto portato a casa di Renzi appare la nomina di Federica Mogherini al ruolo di alto Rappresentate degli affari esteri  e della politica di sicurezza. Ma l'importanza di questo ruolo viene sminuito dal fatto che nella PESC le decisioni vengano prese dal Consiglio all'unanimità, fattore che spiega la timidezza della PESC, impedita nel suo progredire dalle rivalità tra Stati membri.

Rivalità tra stati membri che hanno permesso si' l'adozione delle sanzioni europee nei confronti della Russia per l'invasione della Crimea e dell'Ucraina, ma che lasciano apertamente intravedere posizioni politiche quasi opposte tra Stati membri dell'UE nei confronti della Russia, in cui l'Italia e la Francia impersonano il ruolo delle colombe e Germania, Polonia ed i Paesi baltici quello dei falchi .



Un altro slogan  prioritaro della presidenza italiana era di "cambiare la marcia alla politica estera dell'Europa" mettendo l'enfasi sulla politica di allargamento.
A tutt'oggi le negoziazioni sono in a scorso soltanto con Serbia e Montenegro, mentre sono in pratica al punto morto con Turchia (dopo che Erdogan si sta rivelando sempre di più un autocrate), Albania, Macedonia, tutti paesi invece di sommo interesse per la politica estera italiana!

Un altro focus del programma della Presidenza italiana  verteva sull'area mediterranea, in particolare nel Nord Africa e nel Medio Oriente. I risultati della PESC nel semestre trascorso in queste aree sono praticamente nulli, se non di arretramento. Basti pensare alla Libia in preda ormai ad una guerra tra bande rivali, al rinfocolarsi del conflitto israelo-palestinese a causa delle continue provocazioni politiche e militari israeliane, allo stallo della tragedia siriana o al deteriorarsi della situazione in IRAQ a scapito delle forze governative, assediate dalle milizie dello Stato islamico.

Le poche vittorie nel carniere della Presidenza europea di Renzi riguardano:

- i regimi contro l'elusione e l'evasione fiscale, con l'approvazione di  una direttiva relativa alla tassazione delle multinazionali riguardo alla casa madre ed alle filiali nei differenti Paesi e lo scambio automatico tra paesi membri delle informazioni fiscali;
-l'adozione della direttiva per la limitazione draconiana dell'uso dei sacchetti di plastica


Veramente troppo poco per chi aveva promesso a luglio a Strasburgo un semestre in cui si sarebbe dovuto "ritrovare l'anima dell'Europa, ...il senso profondo dello stare insieme...rispetto ad un'Europa che nel  suo "selfie" appare col volto della stanchezza e della rassegnazione"



Abbiamo l'impressione che del semestre di Renzi all'UE non resteranno che gli attacchi strumentali a Junkers ed alla "burocrazia di Bruxelles" per mascherare il proprio mancato rispetto dei vincoli di bilancio, e la canzonetta canticchiata scappando verso l'aereo che lo riportava a Roma, dopo la fine della sua Presidenza  "parole, parole..."


 che suonano sinistramente come un'autoderisione della propria opera e come una presa in giro delle istituzioni europee, con le quali , come con gli italiani, la "luna di miele", sembra essersi ormai bella e  terminata.

mardi 16 décembre 2014

Podemos Syriza anche noi?

Concordo appieno con l'articolo di Lucano Gallino http://apocalisselaica.net/uno-tsipras-per-litalia/?utm_source=feedburner&utm_medium=twitter&utm_campaign=Feed%3A+ApocalisseLaicaPrimaPagina+%28Apocalisse+Laica%29 sulla necessità di creare, anche in Italia, un movimento progressista e non populista che si opponga con proposte alternative al discorso unico dell'austerità che l'UE ci propina e che provoca, ormai da diverso tempo, drammi sociali infiniti, anche in Italia.


 Le proposte, mettendo insieme quelle del partito Syriza in Grecia (accreditato come primo partito alle prossime elezioni,  per essersi opposto alla macelleria sociale subita dal Paese a seguito delle ricette della Troika) e di Podemos in Spagna (accreditato come primo partito col 27% dei voti) sono:




 - la rinegoziazione dell'inattuabile (secondo quanto ormai sostenuto anche da Romano Prodi) Patto di Stabilità, che prevede rigidi tassi di disavanzo del bilancio statale al 3% rispetto al PIL ed un tetto al debito pubblico del 60% rispetto al PIL, riguardo al cui non rispetto sono previste sanzioni finanziarie per gli Stati inadempienti;
-trovare una soluzione riguardo ai debiti pubblici accumulati;
- rendere la Banca Centrale europea soggetta ad un controllo democratico.

 Visti i disastri sociali creati dall'azione combinata della crisi economico-finanziaria e del governo liberista Renzi, sarebbe opportuno sviluppare dal basso, anche in Italia, un movimento progressista che sappia fare breccia, con argomenti fattuali e semplici, presso un'opinione pubblica sempre più scoraggiata e smarrita e quindi sempre più incline a lasciarsi sedurre dal facile populismo del Movimento 5 stelle o dal razzismo di una destra estrema, purtroppo in crescita esponenziale.



 Sarebbe opportuno che la "Società civile" italiana riesca ad essere all'altezza di questa difficilissima sfida, superando, con figure nuove ed autorevoli, la litigiosità e gli sterili narcisismi, che hanno caratterizzato in questo ventennio la sinistra radicale italiana.