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dimanche 1 février 2015

Mio commento all'articolo del Financial Times sul percorso politico di Mattarella e Renzi

(Traduzione italiana del mio commento all'articolo di Giulia Segreti e James Politi comparso sul Financial Times il 31  gennaio 2015)


Vorrei mitigare il vostro giudizio sulla reputazione di Mattarella e Renzi.

Riguardo a Sergio Mattarella, la sua famiglia é stata sempre in politica, e questa tradizione continua con suo figlio, Bernardo Giorgio, assegnato ad un lucrativo incarico presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Suo Padre , Bernardo, era uno dei boss della Democrazia Cristiana siciliana.
I Mattarella sono siciliani, e per essere eletti in politica, come in tutto il Mezzogiorno, bisogna scendere a patti con la gente che il voto lo controlla.

P.S. Agggiungo, successivamente a mio commento sul FT, dichiarazioni dei pentiti sul link qui sotto dalle quali si evincerebbe che Piersanti Mattarella fosse stato ucciso perché in precedenza favorevole alla Mafia ed in seguito cambiato atteggiamento.
http://web.tiscali.it/almanaccodeimisteri/andreotti29.htm

Il fatto che suo fratello, Piersanti, a suo tempo Presidente della regione autonoma Sicilia, sia stato ucciso dalla Mafia non spiega perché sia stato ucciso.
Dopo l'uccisione del fratello, Sergio Mattarella é sceso in politica. E' stato nominato ministro diverse volte.



Vero é che va a suo merito il fatto di aver dato le dimissioni, assieme ad altri ministri della sinistra DC dal governo Andreotti nel 1990, quando fu varata la legge Mammi' disastrosa per la libertà nei media, in quanto si limitava a prendere atto della posizione dominante di Berlusconi.

Riguardo al primo ministro Renzi "con missione di scuotere l'apparato politico italiano", bisogna ricordare la lunga lista delle irrealistiche e quindi irrealizzate promesse da raggiungere riguardo alla sclerotica pubblica amministrazione durante i primi 100 giorni di governo nel 2014: riforma del mercato del lavoro per aprile, riforma fiscale per maggio, riforma della giustizia per giugno, rimborso dei 68 miliardi di euro di debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle società italiane entro giugno.



Da ultimo , ma non meno importante, ricordiamoci la promessa populista di Renzi di dare ad ogni italiano un bonus di 80€ , successivamente limitato ai soli lavoratori (escludendo quindi i pensionati, le partite IVA e gli indigenti) che é costata 10,5 miliardi di € solo in un anno ed é stata principalmente finanziata dai tagli agli enti locali.

Il denaro speso per questo regalo elettorale e populista sarebbe stato meglio impiegato nello stimolare le imprese italiane con sgravi fiscali o incrementando la ricerca e sviluppo italiani, tra i più bassi nell'Unione europea.