Affichage des articles dont le libellé est politici. Afficher tous les articles
Affichage des articles dont le libellé est politici. Afficher tous les articles

mercredi 30 avril 2014

Col razzismo non si deve scherzare, neanche in Italia!

Per le frasi razziste proferite dal presidente della squadra di basket Clippers di Los Angeles, Donald Sterling, alla propria fidanzata, la National Basket Association lo espelle a vita dal basket e gli commina una multa di 2,5 milioni di dollari.


In Italia invece non passa un giorno senza che personaggi politici di statura nazionale come Calderoli , Borghezio, Bossi, Salvini, Magdi Allam, inveiscano o ironizzino con battute, vignette o trovate pubblicitarie (il "maiale day" di Calderoli contro le moschee)  più che discutibili contro immigrati , rom, africani, musulmani o richiedenti di asilo.

Questa deriva italiana  é stata anche stigmatizzata da un rapporto del Consiglio di Europa del 2012http://www.coe.int/t/dghl/monitoring/ecri/Library/PressReleases/99-21_02_2012_Italy_it.asp#TopOfPage

Spesso i procedimenti contro politici che proferiscono frasi razziste vengono archiviati, come é successo a Stiffoni, in quanto parlamentari.

Il paradosso é che queste derive razziste, invece di essere stigmatizzate dall'opinione pubblica e dai media italiani, fruttano ai politici che le proferiscono migliaia di voti!

Sarebbe ora che in Italia  i reati razzisti non possano più essere coperti dall'immunità parlamentare e che si inizino campagne educative sull'immigrazione, ricordando, ad esempio, che all'inizio del ventesimo secolo, gli immigrati in cerca di un futuro migliore erano proprio gli italiani.

Anche il recente esempio mediatico del calciatore Dani Alves, che mangia con ironia la banana gettatagli da un tifoso razzista, non puo' che sensibilizzare alla tematica il pubblico degli stadi, una parte del quale si é troppo spesso  "distinto", anche in Italia,  per gesti di discriminazione razziale!







vendredi 11 octobre 2013

Commento all'articolo di Roberto Orsi sul declino italiano,

Per una volta mi trovo in buona compagnia di pensiero!
Come non essere d'accordo sul sottostante articolo di Roberto Orsi,  professore alla London School of Economics?

L'Italia si sta avvitando in un declino che sembra inarrestabile: economico, culturale, politico ed amministrativo.

Le responsabilità maggiori sono evidentemente dei politici, nella stragrande maggioranza IGNORANTI, anche perché cooptati dagli altri politici con una legge elettorale indegna di un Paese civile, e quindi CORROTTI ed INCAPACI.

Politici  incapaci di vedere oltre la proprie tasche e quindi INCAPACI di programmare un futuro per il Paese.


POLITICI INETTI che hanno firmato TRATTATI INTERNAZIONALI relativi alla GLOBALIZZAZIONE senza valutarne le complesse e gravi conseguenze per il Paese, come i trattati sulla liberalizzazione dell'OMC (Organizzazione Mondiale per il Commercio) che hanno portato alla deindustrializzazione e delocalizzazione del comparto industriale in Italia, o come l'ingresso nell'EURO od il Fiscal Compact, con gli enormi sacrifici per i cittadini che questi trattati comportano in termini di  bilancio dello Stato e riguardo al welfare; oppure ancora il regolamento di Dublino che obbliga i migranti raccolti sulle nostre coste a chiedere l'asilo in Italia e non in un altro Paese dell'UE, proprio per scoraggiare il "nomadismo dell'asilo"....

Un Paese in cui la burocrazia, invece di incoraggiarli, vessa gli imprenditori, i quali  quindi fuggono all'estero, persino dove il lavoro costa di più, ma dove almeno lo Stato é un partner,

e non colui che ti mette i bastoni tra le ruote!

Un Paese dove la speranza si affievolisce sempre di più e quindi da cui i giovani, cervelli o braccia, fuggono...!



Vorrei concludere questo commento con una nota di speranza.
L'Italia DEVE RIUSCIRE a mobilizzare le sue migliori risorse per valorizzare e fare fruttare l'immenso e rilevantissimo patrimonio artistico/culturale, attraverso il turismo internazionale.
Non é possibile essere depositari del 50% del patrimonio artistico MONDIALE ed essere soltanto la quinta meta turistica al mondo, perdendo ogni anno posti in classifica!

SVEGLIA ITALIA! Sveglia POLTICA!

ROBERTO ORSI:
"Gli storici del futuro probabilmente guarderanno all'Italia come un caso perfetto di un Paese che è riuscito a passare da una condizione di nazione prospera e leader industriale in soli vent'anni in una condizione di desertificazione economica, di incapacità di gestione demografica, di rampate terzomondializzazione, di caduta verticale della produzione culturale e di un completo caos politico istituzionale. Lo scenario di un serio crollo delle finanze dello Stato italiano sta crescendo, con i ricavi dalla tassazione diretta diminuiti del 7% in luglio, un rapporto deficit/Pil maggiore del 3% e un debito pubblico ben al di sopra del 130%. Peggiorerà.
Il governo sa perfettamente che la situazione è insostenibile, ma per il momento è in grado soltanto di ricorrere ad un aumento estremamente miope dell'IVA (un incredibile 22%!), che deprime ulteriormente i consumi, e a vacui proclami circa la necessità di spostare il carico fiscale dal lavoro e dalle imprese alle rendite finanziarie. Le probabilità che questo accada sono essenzialmente trascurabili. Per tutta l'estate, i leader politici italiani e la stampa mainstream hanno martellato la popolazione con messaggi di una ripresa imminente. In effetti, non è impossibile per un'economia che ha perso circa l'8 % del suo PIL avere uno o più trimestri in territorio positivo. Chiamare un (forse) +0,3% di aumento annuo "ripresa" è una distorsione semantica, considerando il disastro economico degli ultimi cinque anni. Più corretto sarebbe parlare di una transizione da una grave recessione a una sorta di stagnazione.
Il 15% del settore manifatturiero in Italia, prima della crisi il più grande in Europa dopo la Germania, è stato distrutto e circa 32.000 aziende sono scomparse. Questo dato da solo dimostra l'immensa quantità di danni irreparabili che il Paese subisce. Questa situazione ha le sue radici nella cultura politica enormemente degradata dell'élite del Paese, che, negli ultimi decenni, ha negoziato e firmato numerosi accordi e trattati internazionali, senza mai considerare il reale interesse economico del Paese e senza alcuna pianificazione significativa del futuro della nazione. L'Italia non avrebbe potuto affrontare l'ultima ondata di globalizzazione in condizioni peggiori. La leadership del Paese non ha mai riconosciuto che l'apertura indiscriminata di prodotti industriali a basso costo dell'Asia avrebbe distrutto industrie una volta leader in Italia negli stessi settori. Ha firmato i trattati sull'Euro promettendo ai partner europei riforme mai attuate, ma impegnandosi in politiche di austerità. Ha firmato il regolamento di Dublino sui confini dell'UE sapendo perfettamente che l'Italia non è neanche lontanamente in grado (come dimostra il continuo afflusso di immigrati clandestini a Lampedusa e gli inevitabili incidenti mortali) di pattugliare e proteggere i suoi confini. Di conseguenza , l'Italia si è rinchiusa in una rete di strutture giuridiche che rendono la scomparsa completa della nazione certa.
L'Italia ha attualmente il livello di tassazione sulle imprese più alto dell'UE e uno dei più alti al mondo. Questo insieme a un mix fatale di terribile gestione finanziaria, infrastrutture inadeguate, corruzione onnipresente, burocrazia inefficiente, il sistema di giustizia più lento e inaffidabile d'Europa, sta spingendo tutti gli imprenditori fuori dal Paese . Non solo verso destinazioni che offrono lavoratori a basso costo, come in Oriente o in Asia meridionale: un grande flusso di aziende italiane si riversa nella vicina Svizzera e in Austria dove, nonostante i costi relativamente elevati di lavoro, le aziende troveranno un vero e proprio Stato a collaborare con loro, anziché a sabotarli. A un recente evento organizzato dalla città svizzera di Chiasso per illustrare le opportunità di investimento nel Canton Ticino hanno partecipato ben 250 imprenditori italiani.
La scomparsa dell'Italia in quanto nazione industriale si riflette anche nel livello senza precedenti di fuga di cervelli con decine di migliaia di giovani ricercatori, scienziati, tecnici che emigrano in Germania, Francia, Gran Bretagna, Scandinavia, così come in Nord America e Asia orientale. Coloro che producono valore, insieme alla maggior parte delle persone istruite è in partenza, pensa di andar via, o vorrebbe emigrare. L'Italia è diventato un luogo di saccheggio demografico per gli altri Paesi più organizzati che hanno l'opportunità di attrarre facilmente lavoratori altamente, addestrati a spese dello Stato italiano, offrendo loro prospettive economiche ragionevoli che non potranno mai avere in Italia.
L'Italia è entrata in un periodo di anomalia costituzionale. Perché i politici di partito hanno portato il Paese ad un quasi - collasso nel 2011, un evento che avrebbe avuto gravi conseguenze a livello globale. Il Paese è stato essenzialmente governato da tecnocrati provenienti dall'ufficio del Presidente Repubblica, i burocrati di diversi ministeri chiave e la Banca d'Italia. Il loro compito è quello di garantire la stabilità in Italia nei confronti dell'UE e dei mercati finanziari a qualsiasi costo. Questo è stato finora raggiunto emarginando sia i partiti politici sia il Parlamento a livelli senza precedenti, e con un interventismo onnipresente e costituzionalmente discutibile del Presidente della Repubblica , che ha esteso i suoi poteri ben oltre i confini dell'ordine repubblicano. L'interventismo del Presidente è particolarmente evidente nella creazione del governo Monti e del governo Letta, che sono entrambi espressione diretta del Quirinale. L'illusione ormai diffusa, che molti italiani coltivano, è credere che il Presidente, la Banca d'Italia e la burocrazia sappiano come salvare il Paese. Saranno amaramente delusi. L'attuale leadership non ha la capacità, e forse neppure l'intenzione, di salvare il Paese dalla rovina. Sarebbe facile sostenere che Monti ha aggravato la già grave recessione. Letta sta seguendo esattamente lo stesso percorso: tutto deve essere sacrificato in nome della stabilità. I tecnocrati condividono le stesse origini culturali dei partiti politici e, in simbiosi con loro, sono riusciti ad elevarsi alle loro posizioni attuali: è quindi inutile pensare che otterranno risultati migliori, dal momento che non sono neppure in grado di avere una visione a lungo termine per il Paese. Sono in realtà i garanti della scomparsa dell'Italia.
In conclusione, la rapidità del declino è davvero mozzafiato. Continuando su questa strada, in meno di una generazione non rimarrà nulla dell'Italia nazione industriale moderna. Entro un altro decennio, o giù di lì, intere regioni, come la Sardegna o Liguria, saranno così demograficamente compromesse che non potranno mai più recuperare. I fondatori dello Stato italiano 152 anni fa avevano combattuto, addirittura fino alla morte, per portare l'Italia a quella posizione centrale di potenza culturale ed economica all'interno del mondo occidentale, che il Paese aveva occupato solo nel tardo Medio Evo e nel Rinascimento. Quel progetto ora è fallito, insieme con l'idea di avere una qualche ambizione politica significativa e il messianico (inutile) intento universalista di salvare il mondo, anche a spese della propria comunità. A meno di un miracolo, possono volerci secoli per ricostruire l'Italia."