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samedi 1 mars 2014

Governo Renzi, oltre la comunicazione ci aspetta il naufragio

L’abile comunicatore, Renzi, per la propria azione di governo, si é dato uno scadenziario ambiziosissimo e ben preciso: entro febbraio riforme costituzionali ed elettorali (prima promessa non mantenuta), a marzo il lavoro, ad aprile la riforma della Pubblica amministrazione, a maggio il fisco.
Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, nella richiesta della fiducia alle Camere, ha sottolineato ad libitum di mettere la propria faccia nell’impresa di governo e che nel caso dovesse fallire nel migliorare l’Italia, l’insuccesso sarà solo colpa sua.

Nei discorsi alle Camere, i buoni propositi di miglioramento del Bel Paese, ad esempio riguardo a scuola, lavoro e riforma della giustizia civile, penale ed amministrativa, sono apparsi come un puro catalogo di buone intenzioni, perché non suffragati né da cifre né da copertura finanziaria, viste inoltre le opposte vedute in merito da parte dei partiti che lo appoggiano e che sono gli stessi che hanno appoggiato l’inconcludente e rissoso governo Letta.
Completamente assenti poi, propositi di lotta alla mafia, alla corruzione ed all’evasione fiscale, battaglie che potrebbero stoppare la presa in ostaggio del Paese da parte dell’economia criminale, portare risorse nelle casse e finalmente incoraggiare investitori nazionali e stranieri ad investire in Italia.
Fa parte dello show, la composizione governativa, sapientemente venduta ai media (ed ai gonzi) come un governo delle pari opportunità, con una quota uguale di ministri e ministre, mentre la scelta dei ministri e dei sottosegreatri del governo Renzi, dalla lettura dei curricula, appare deludente ed in certi casi per niente opportuna.

Il nostro Renzi , nonostante gli slogan di rottamazione e le promesse di rinnovamento, si é piegato al manuale Cencelli, ed agli accordi del Nazareno con Berlusconi su giustizia e media, circordandosi da una squadra di:
Inquisiti: la Lanzetta, ministro agli affari regionali sarebbe indagata x abuso di ufficio a Locri, la sarda Barracciu ed il campano Del Basso De Caro, sottosegretari, entrambi del PD, indagati per i rimborsi ai gruppi regionali
Yes men and women di Berlusconi: come Ministro dell’interno confermato il delfino Alfano, macchiatosi nello scorso governo dell’accordo sottobanco al rapimento di madre e minore Shalabayeva al fine di compiacere un dittatore khazako; come sottosegretari al dicastero strategico della giustizia non lasciano sperare niente di buono Andrea Costa di NCD, relatore del “lodo Alfano” pro Berlusconi, primo firmatario di un provvedimento per la limitazione della divulgazione delle intercettazioni e che aveva proposto un abbassamento dei termini di prescrizione, e Cosimo Ferri accreditato di una riforma della giustizia che piace a Berlusconi.
Incompetenti al posto giusto: il commercialista Galletti distintosi per la privatizzazione dell’acqua e favorevole alle energie fossili diventa Ministro dell’Ambiente.
Espressione delle lobbies: Pinotti alla difesa, favorevole alle industrie nostrane degli armamenti
In conflitto di interessi: la berlusconiana Federica Guidi, ministro allo sviluppo economico, titolare di un’azienda familiare, la Ducati energia.
I censori : Il Sottosegretario alle Infrastrutture Gentile avrebbe addirittura fatto pressioni per bloccare le rotative di un quotidiano calabrese che riportava notizie su un’inchiesta sulla sanità che coinvolgeva il figlio per i reati di abuso d’ufficio, falso ideologico e associazione a delinquere nell’ambito dell’Azienda sanitaria provinciale .
Inutili raccomandati di ferro: la “Peppa Pig” Marianna Madia, ex fidanzata del figlio di Napolitano , stagista nel centro studi di Enrico Letta, voluta capolista nelle liste bloccate alla Camera da Veltroni, “portando in dote” soltanto, sono parole sue, “la mia grande inesperienza”, grande assenteista alla Camera, tra l’altro in occasione del voto sullo scudo fiscale, che avrebbe potuto portare alla caduta del governo Berlusconi, coronata Ministro della semplificazione amministrativa e della Pubblica amministrazione. Resta un mistero come riuscirà a portare a buon porto la Madia queste riforme chiave per il Paese, annunciate da Renzi entro aprile, riforme su cui navigati tecnici come Massimo Severo Giannini sono naufragati.
A pensare male si fa peccato, ma appare francamente impossibile per il Rottamatore portare avanti con un’equipe cosi’ modesta e squalificata ed entro termini cosi’ irrealistici, che si é lui stesso imprudentemente assegnato, le riforme e la modernizzazione di cui il Paese ha maledettamente bisogno.
Come non fare un paragone in termini di naufragi e di faccia tosta tra Renzi, che promette e calendarizza con le riforme governative una radicale quanto improbabile “rimessa a galla” del Paese, ed il “senza vergogna” Schettino che risalendo a bordo del relitto della Concordia due anni dopo il naufragio ha la faccia tosta di dire “io ci metto la faccia”?
Schettino di morti sulla coscienza ne ha 32, ma quanti e quali disastri sociali ed economici avrà Renzi alla fine del suo mandato?

 http://violapost.it/2014/03/01/governo-renzi-oltre-la-comunicazione-ci-aspetta-il-naufragio/#sthash.M5KQ5Qbv.dpuf